Portale turistico di Minturno Scauri

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apicio

 
Marco Gavio, detto Apicio nacque attorno al 25 a.C. e fu erede di un grandissimo e ricchissimo patri­monio. E' considerato il maggior esperto di gastronomia della Roma del basso impero, gli viene attribuito il De re coquinaria, un manuale di cucina con 478 ricette. Molte sono anche le leggende sulle avventure intraprese per soddisfare la sua golosità.
 

 

 
Apicio trascorreva gran parte del suo tempo in una villa sita a Minturno, città di mare famosa nell'antichità per le dimensioni dei gamberi che vi si pescavano, persino più grandi di quelli di Alessandria d'Egitto o di Smirne. Lo stesso Apicio era orgogliosissimo di quelli che si trovavano nel mare della sua villa. Un giorno, colto da un atroce dubbio, saltò su una delle sue imbarcazioni e prese il mare, diretto in Libia, poiché qualcuno gli aveva raccontato che li si potevano trovare dei gamberi molto più grandi di quelli di Minturno. La traversata fu lunga e scomoda, a causa del tempo pessimo, ma Apicio riuscì comunque a giungere in Libia dove già si era sparsa la voce del suo viaggio alla ricerca dei gamberi giganti. Appena giunse nel porto la nave fu assalita dai pescatori della zona, che gli portarono dei gamberi di notevoli dimensioni. Nessuno però con un esemplare che fosse grande almeno quanto uno dei suoi, fu così che Apicio tornò alla sua Minturno, ben soddisfatto del primato ottenuto.
 

 

Un'altra leggenda su Apicio riguarda le triglie di scoglio. Le triglie nell'antica Roma avevano un prezzo elevatissimo, perché non si riusciva a farle vivere nelle vasche di stabulazione. L'imperatore Caligola aveva pagato una grossa triglia addirittura 8000 sesterzi. Il costo di quella triglia aveva battuto il record precedente realizzato quando l'imperatore Tiberio decise di vendere all'asta una triglia che gli era stata regalata, la più grossa che si fosse mai vista, si dice che pesasse addirittura 2 Kg e mezzo. Tiberio aveva previsto che soltanto due potevano essere gli acquirenti: Marco Gavio Apicio e Publio Ottavio, e difatti i due si contesero il pesce per un intero pomeriggio. Alla fine Publio Ottavio vinse e si aggiudicò la triglia per la somma di 5000 sesterzi.

 
 

 
Il modo di vivere, però, portò Apicio a sperperare il suo patrimonio tanto da togliersi la vita. È infatti del vegetariano Seneca la notizia, secondo cui Gavio si tolse la vita quando s'accorse che il suo patrimonio, ridotto a soli cento milioni di sesterzi, non gli avrebbe più con­sentito il tenore di vita a cui s'era abituato. Altri personaggi illustri di Minturno vedi.
 
 

 
Qui alcune delle ricette del territorio e del famoso Apicio
 

estate 2012

riviera d'ulisse
 

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